1946
Nell’immediato dopoguerra intorno alla Mole c’è tanta voglia di ricominciare.
Aprono nuovi locali, la gente esce di casa e si ritrova al bar.
E’ un’intuizione, la pensata di un ragazzo sveglio, o solo la consapevolezza di voler provare a realizzare un sogno.
Sta di fatto che nel retrobottega della drogheria di famiglia, il giovane Marcello Crosta decide di avviare un piccolo laboratorio di torrefazione.
Comincia a darsi da fare: assaggia, scarta, riprova, seleziona: tutti dovranno bere il suo caffè.
E allora valuta con cura la scelta delle qualità di Arabica e Robusta, si affina nella delicata arte della tostatura, scopre i segreti della miscelazione.
Fino a ottenere un sapore sempre più armonico ed equilibrato.
Espresso dopo espresso, tazzina su tazzina, in città comincia a girare la voce e la fama di questa piccola boutique del caffè.
I clienti cominciano ad aumentare e gli ordini a crescere.
1952
Malabar. Tutto il sapore di un nome.
Adesso, però, occorre un nome.
Perché un nome azzeccato, il più delle volte, fa la fortuna di un prodotto.
Forse non c’è un perché.
Forse, nemmeno un motivo preciso.
Forse è soltanto il caso.
Ma tra un Moka d’Arabia, un Blue Mountain giamaicano e un Bourbon del Brasile, alla Signora Crosta cade l’occhio su Malabar.
E’ un nome scritto piccolo, piccolo nelle cartine geografiche.
Il nome di un luogo dalle pregiate coltivazioni di caffè, sulle coste sud-occidentali dell’India.
Malabar. Sì, suona bene e ha anche carattere.
Sembra uscito dritto, dritto dall’atmosfera di un tabarin dove si esibisce Fred Buscaglione.
Piace, debutta nel 1952 e l’anno successivo viene registrato ufficialmente come marchio.
Anni ’60-’70
Il “bun” italiano.
L’Italia degli anni ‘60 e ’70 corre veloce.
E’ un’Italia che si sviluppa. L’Italia della ”Dolce vita” di Fellini.
E’ anche un’opportunità, un’occasione per crescere.
Il boom industriale ed economico porta un significativo aumento dei consumi e il sapore unico del caffé Malabar, “cul bun” (in piemontese “quello buono”), è sulla bocca di tutti.
L’intuizione di Marcello è ora diventata una realtà: in molti hanno cominciato a bere il suo caffè.
Adesso, a star dietro agli ordini, non basta più l’intera famiglia Crosta e la sede viene trasferita nello storico stabilimento di corso Francia.
La piccola boutique del caffè è diventata un’azienda.
Le qualità blu, rossa e gialla, i sacchetti e le lattine sottovuoto, il marchio, le insegne e l’inconfondibile aroma del caffé Malabar fanno ormai parte del vissuto e del quotidiano dei torinesi.
Oggi
Il caffè si veste di rosa.
La nuova generazione della famiglia Crosta.
Oggi Arianna, Carlotta e Rebecca guidano la Malabar verso il futuro.
La guidano aiutate da mamma Antonella e papà Flavio.
E la guidano dando un forte segnale di continuità con quel patrimonio di cultura, di valori e di esperienze tramandato da Marcello.
Tradizione, coerenza e innovazione.
Parole che si sentono pronunciare spesso nel moderno stabilimento di via Sansovino.
Parole concentrate sì sui valori di un tempo, ma che al tempo stesso vogliono dare un chiaro segnale di novità e dinamismo.
Malabar è, e continuerà ad essere, un’azienda “taylor made”, attenta alla qualità e fortemente radicata sul territorio.
Ma anche un’azienda sensibile al mercato e propositiva, capace di offrire e garantire ogni volta un servizio eccellente e personalizzato ad una clientela sempre più qualificata.
Lo fa allestendo un negozio all’interno del suo stabilimento dedicato alla vendita diretta ai consumatori.
Lo dimostra con la scelta di offrire un servizio a domicilio a portata di click, con il sito internet dedicato.
E lo trasmette con un nuovo modo di presentarsi ai suoi clienti: dai nuovi allestimenti dei bar, alla rinnovata comunicazione, all’utilizzo dei canali di comunicazione più classici e anche quelli più innovativi.
Insomma, un’azienda su misura dei nostri tempi e vicina a tutti gli amanti del buon caffè.
E DI INNOVAZIONE
NELLA LAVORAZIONE DEL CAFFÈ.
Nel moderno stabilimento di via Sansovino le partite di caffè crudo delle varietà più pregiate vengono immagazzinate dopo essere state selezionate e acquistate direttamente nei luoghi di origine. Qui l’anima artigiana della piccola boutique del caffè, si integra alla perfezione con le sofisticate tecnologie di controllo che garantiscono l’eccellenza del prodotto finale e sempre qui, ogni giorno, vengono lavorati quintali di caffè.
Tecnologie all’avanguardia, linee di produzione automatizzate che si uniscono ai metodi tradizionali di tostatura lenta e di raffreddamento ad aria. Tutto è pensato per garantire il migliore degli aromi. Ogni lotto è sottoposto a un costante e attento controllo di qualità, per identificarne le caratteristiche e consentire la tracciabilità completa dal fornitore originario al cliente finale. E dopo un ultimo severo esame, affidato al palato e all’olfatto di assaggiatori professionisti, le nuove confezioni sono pronte per essere distribuite.
Dalle coltivazioni di Arabica del Centroamerica, al nostro stabilimento, dal nostro stabilimento a voi.
UN PASSO NEL FUTURO
Internazionalizzazione, vendita online, presenza sui social network, coinvolgimento del pubblico in eventi ed esperienze, per fare conoscere la nuova Malabar nel mondo.